Mare caldo

(Collezione privata) Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm.14×49 – 2004

Il mio esistere a mezz’aria

Un giorno divenni poeta, poeta qualunque,
di quelli che i tramonti lasciano assorti a sognare
raduni di stelle oltre gli orizzonti e non v’è
goccia di mare dove non abbiano navigato…
Un giorno, come per la prima volta, nacqui,
partorita dal grembo della terra, figlia dei miei oscuri mali,
perché un verso fosse tutto quel che sono,
riscoprendo luce in solitudini sconfinate.
Così, mia fu la voce senza padrone, scagliata
in sfida contro le tempeste, delirante acqua tra i deserti,
assidui nel camminare fuori e dentro un io
di richiami estinti per molti, ascoltato da pochi.
Questo, il senso del mio esistere a mezz’aria,
riconosciuto e deriso, come una sana follia
che mi distingue dalle masse, un divenire indefinito,
rivestito da ogni fibra autentica di me che esprimo
(Sara Scialdoni)

Gocce di spazio

(Collezione privata) Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm.55×37- 2005

“Gocce di spazio”

Da cielomare d’acquerello
scendesale una goccia e l’altra
a dare minima parvenza
di iridescente cielo d’anima
a specchio in onde spumeggianti
ma con il tuo pennello muta
ciascuna goccia muta eppure
intensa parla in lucciolii
di mare senza sale. E sale.
(Raimondo Venturiello)

Odissea

(Collezione privata) Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm. 23×28 – 2006

“Naufragio”

Ai bordi del naufragio
nevicherà
una silente coltre di parole
a raggelarsi
prima della sera.
(Alberto Averini)

Gaea II

Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm. 21×48 – 2006

“Conchiglie vuote”

Su questa spiaggia
quante conchiglie vuote

e quanti sogni
venuti dagli abissi,
dove il sole

ora li arroventa,
lasciando al vento
le più dolci note.

(Angelo Sagnelli)

La nave fantasma

Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm. 21×50- 2006

“Odissea”

In questa oscurità senza la notte
arduo il percorso e desolato,
verso l’irraggiunta mia terra.
Se solo conoscessi l’Itaca mia qual è
non sarebbe la vita un’eterna deriva.

(Alberto Averini)

Nautilus

Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm.29×29 – 2006 (Collezione privata)

“Nautilus”
In un tempo senza tempo
fu quel nulla d’un fondale primordiale
la sua culla
e lì vita è fiorita.
Nell’azzurro tuo sussurro
che solenne canta ancora
come allora,
ch’è perenne grato suono
per quel dono,
scopro segno di disegno
d’armonie
dacché Dio lega al mio
sine die
tuo pulsare,
madre mare.
(Raimondo Venturiello)

Corallo

 

Acquerello su carta di Stefania Camilleri – cm.24×24 – 2006

Quello della Camilleri è un navigare placido in acque dove il tempo scorre lento e forse non passa mai.

Qui si raccolgono conchiglie e nautili che parlano di un’antica età ritrovata. Di un’eternità dove tutto muta restando sostanzialmente immutato.

Ed anche gli arcaismi abbondano, in queste tele, con echi preistorici, ellenistici, pompeiani. Non certo per amore di ciò che è sepolto, polverizzato, mummificato, ma al contrario, per amore di ciò che non muore, o che muore vivendo. Giacché più si logora e più brilla, la vita. Più si consuma e più dà il meglio di sé. Più si nega e più si afferma all’infinito.

(Franco Campegiani)