Manciate di sale
“Manciate di sale” Quando le parole si perderanno nel fiume della vita, tu pescatore di versi getta la rete… Lancerò manciate di sale Farò del fiume oceano… La tua rete sarà leggio. (Maria Pia Sozzi)
Stefania Camilleri nasce, vive e lavora a Roma, ma conserva nel cuore le sue radici siciliane. Dopo una formazione montessoriana, ha seguito un percorso nell’informatica e nell’insegnamento delle discipline logico-matematiche, per poi dedicarsi all’arte, spinta da un bisogno profondo di espressione.
Ha studiato pittura con il maestro Vladimir Khasiev, fotografia con Piero Leonardi, e arte plastica sperimentando con resine, ossidi, metalli preziosi e terre rare.
È fondatrice, insieme a Raimondo Venturiello e Rita Abatini, del movimento artistico del Sinestesismo Creativo, che unisce pittura, poesia, musica, scultura e scienza in un linguaggio simbolico e contemporaneo.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, tra cui:
Biennale di Viterbo 2014, Tolfarte (Palazzo Buttaoni), Galleria della Tartaruga (Roma), Torretta Valadier (Ponte Milvio), Palazzo dei Congressi (EUR), Chiesa degli Artisti (Piazza del Popolo).
Premiata in Campidoglio con il riconoscimento “Donna e Cultura” per la pittura, ha partecipato a progetti di Art Design e collabora con riviste d’arte. È membro di giurie in premi artistici e letterari.
HANNO SCRITTO DI LEI:
Franco Campegiani, Raimondo Venturiello, Luigi Tallarico, Italo Evangelisti, Alberto Averini, Aldo Onorati, Anna Manna, Niccolò Carosi, Vittorio Marchi, Giuseppe Napolitano, Fabia Sesana.
“Manciate di sale” Quando le parole si perderanno nel fiume della vita, tu pescatore di versi getta la rete… Lancerò manciate di sale Farò del fiume oceano… La tua rete sarà leggio. (Maria Pia Sozzi)
Il mio esistere a mezz’aria Un giorno divenni poeta, poeta qualunque, di quelli che i tramonti lasciano assorti a sognare raduni di stelle oltre gli orizzonti e non v’è goccia di mare dove non abbiano navigato… Un giorno, come per la prima volta, nacqui, partorita dal grembo della terra, figlia dei miei oscuri mali, perché […]
“Gocce di spazio” Da cielomare d’acquerello scendesale una goccia e l’altra a dare minima parvenza di iridescente cielo d’anima a specchio in onde spumeggianti ma con il tuo pennello muta ciascuna goccia muta eppure intensa parla in lucciolii di mare senza sale. E sale. (Raimondo Venturiello)
“Naufragio” Ai bordi del naufragio nevicherà una silente coltre di parole a raggelarsi prima della sera. (Alberto Averini)
“Conchiglie vuote” Su questa spiaggia quante conchiglie vuote e quanti sogni venuti dagli abissi, dove il sole ora li arroventa, lasciando al vento le più dolci note. (Angelo Sagnelli)
“Odissea” In questa oscurità senza la notte arduo il percorso e desolato, verso l’irraggiunta mia terra. Se solo conoscessi l’Itaca mia qual è non sarebbe la vita un’eterna deriva. (Alberto Averini)
“Nautilus” In un tempo senza tempo fu quel nulla d’un fondale primordiale la sua culla e lì vita è fiorita. Nell’azzurro tuo sussurro che solenne canta ancora come allora, ch’è perenne grato suono per quel dono, scopro segno di disegno d’armonie dacché Dio lega al mio sine die tuo pulsare, madre mare. (Raimondo Venturiello)
Quello della Camilleri è un navigare placido in acque dove il tempo scorre lento e forse non passa mai. Qui si raccolgono conchiglie e nautili che parlano di un’antica età ritrovata. Di un’eternità dove tutto muta restando sostanzialmente immutato. Ed anche gli arcaismi abbondano, in queste tele, con echi preistorici, ellenistici, pompeiani. Non certo […]
l’arte di Camilleri è la sublimazione di un’ intima urgenza di completezza, e la pittrice realizza compiutamente se stessa attraverso i percorsi artistici ed onirico – simbolici che le consentono di esorcizzare una realtà esclusivamente concepita entro gli schemi logici e razionalistici.