Cieli che tingono d’azzurro i pensieri, fiori in una vaga illusione d’acqua, castelli incantati arroccati nelle spire del tempo.
Luce di panni stesi al sole, odissee attraverso mari in tempesta, tramonti che lasciano assorti a pensare.
Respiri di stelle nei firmamenti più remoti, frutti che evocano sogni e incantamenti, albe di ghiaccio, isole racchiuse in ampolle, silenzi colorati, sfere di cristallo che filtrano fatati paesaggi.
Sogni venuti dagli abissi dentro conchiglie arroventate al sole: questo e molto altro raccontano i suoi acquerelli che affascinano per le leve evocative mosse in chi ne coglie la verità emozionale.
Il suo colore è “cielomare”, come amano definirlo i poeti; complemento alle loro parole sono le sue sinfonie di colori, in un’assonanza di emozioni simili che prendono forma in espressioni artistiche diverse e si riconoscono, anche a posteriori, dettate da una stessa spinta emozionale.
Non più, quindi, una connessione di dipendenza tra poesia ed immagine come, ad esempio, per le liriche di Goethe illustrate attraverso i disegni di famosi artisti, ma una “unicità della matrice ispirativa interiore che assume forme esteriori diverse e tra loro integrabili”. (Rita Abatini)
Terra
Istantanee dell’animo, le sue immagini evocano la materia e la trascendono. I frutti, i fiori, i paesaggi sembrano vivere di una verità risorta dove il materiale si sveste delle scorie e s’accende di bagliori trasognati.
Il suo dipingere è sotterraneo colloquio con le cose, è attesa della risposta, è pesca miracolosa nel silenzio. I legami tecnici tra i suoi colori sono la chiave per penetrare l’indefinibile e contemplarlo, nello stupore della poesia.
L’apparente semplicità della parola pittorica è sintesi dell’emozione, percorso immediato di conoscenza, melodia che riesce a coniugare l’esperienza del dolore e la potenza del vagito.
(Anna Manna )