Corallo
Quello della Camilleri è un navigare placido in acque dove il tempo scorre lento e forse non passa mai.
Qui si raccolgono conchiglie e nautili che parlano di un’antica età ritrovata. Di un’eternità dove tutto muta restando sostanzialmente immutato.
Ed anche gli arcaismi abbondano, in queste tele, con echi preistorici, ellenistici, pompeiani. Non certo per amore di ciò che è sepolto, polverizzato, mummificato, ma al contrario, per amore di ciò che non muore, o che muore vivendo. Giacché più si logora e più brilla, la vita. Più si consuma e più dà il meglio di sé. Più si nega e più si afferma all’infinito.
(Franco Campegiani)
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