Mare caldo
Il mio esistere a mezz’aria
Un giorno divenni poeta, poeta qualunque,
di quelli che i tramonti lasciano assorti a sognare
raduni di stelle oltre gli orizzonti e non v’è
goccia di mare dove non abbiano navigato…
Un giorno, come per la prima volta, nacqui,
partorita dal grembo della terra, figlia dei miei oscuri mali,
perché un verso fosse tutto quel che sono,
riscoprendo luce in solitudini sconfinate.
Così, mia fu la voce senza padrone, scagliata
in sfida contro le tempeste, delirante acqua tra i deserti,
assidui nel camminare fuori e dentro un io
di richiami estinti per molti, ascoltato da pochi.
Questo, il senso del mio esistere a mezz’aria,
riconosciuto e deriso, come una sana follia
che mi distingue dalle masse, un divenire indefinito,
rivestito da ogni fibra autentica di me che esprimo
(Sara Scialdoni)
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